Product Oversight Governance: che cosa cambia con gli aggiornamenti alle Guidelines ESMA

Il 27 marzo l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) ha aggiornato le “Guidelines1 on MiFID II product governance requirements” che definiscono l’orientamento sui processi d’ideazione, distribuzione e monitoraggio dei prodotti finanziari per tutelare gli utenti e prevenire o ridurre i casi di “misselling”.

Entro i due mesi successivi alla pubblicazione (ovvero entro il 27 maggio) le Autorità nazionali dovranno comunicare all’ESMA se intendono conformarsi agli aggiornamenti.

Vediamo intanto le principali novità.

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ESMA
  • TARGET MARKET

    Le imprese potranno decidere2 di definire il target market adottando un approccio comune per i prodotti con caratteristiche e rischi sufficientemente comparabili (“clustering approach” 3), al fine di garantire l’omogeneità, rispetto alle suddette caratteristiche del prodotto e ai rischi connessi, all’interno del cluster.

    L’ESMA specifica, inoltre, che l’identificazione del target market dovrà in ogni caso avvenire in maniera sufficientemente granulare considerando il livello di complessità4 che rileva per ogni cluster. Pertanto, più complessi saranno i prodotti sottostanti di un cluster, più granulare dovrà essere il clustering approach.

 
  • SOSTENIBILITÀ

    In fase di identificazione del target market, dovranno essere specificati – con riguardo alla categoria “Esigenze e obiettivi dei clienti” 5 – gli eventuali obiettivi di sostenibilità6 con cui un prodotto risulti compatibile. Al riguardo, i produttori e i distributori, nell’ambito dell’attività di revisione periodica, dovranno considerare altresì gli eventuali obiettivi di sostenibilità identificati.

 
  • REVISIONE PERIODICA

    Le imprese, ai fini della revisione periodica dei prodotti, dovranno utilizzare criteri quantitativi e qualitativi relativi alle caratteristiche del prodotto, alle condizioni di mercato e al servizio di distribuzione. È altresì richiesto lo svolgimento di tale attività secondo un principio di proporzionalità7 , rilevante ai fini della determinazione della frequenza e della profondità delle revisioni degli stessi prodotti.

 
  • DISTRIBUZIONE

    Nel caso in cui il distributore ritenga che un prodotto più complesso, con un target market ristretto, possa essere distribuito nell’ambito delle vendite senza consulenza, lo stesso – affinando la strategia distributiva individuata dal produttore – dovrà identificare misure addizionali, al fine di garantire che la strategia di distribuzione sia compatibile con il target market del prodotto.

Perseguendo l'obiettivo di garantire un'applicazione coerente e armonizzata dei requisiti di governance dei prodotti, le Guidelines vogliono assicurare che gli obiettivi della MiFID II possano continuare ad essere efficacemente raggiunti. L'attuazione delle Guidelines è funzionale al rafforzamento della protezione degli investitori, obiettivo chiave della Product Oversight Governance.

Principali elementi di un Framework di Product Oversight Governance e benefici derivanti da una loro efficace implementazione

Nel seguito sono rappresentati gli elementi fondanti di un Framework di Product Oversight Governance, in relazione ai quali porre particolare attenzione ai fini di un’efficace implementazione del framework stesso, anche ai sensi delle guidelines aggiornate:

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Fundamental elements of a Product Oversight Governance Framework

In via generale, le concrete modalità implementative di ogni elemento devono poter trovare applicazione in considerazione dei requisiti normativi applicabili alle diverse tipologie di prodotto. Ciò posto, nel seguito si riportano – sulla base della nostra esperienza e delle best practice di riferimento, nonché in considerazione delle Guidelines aggiornate – le principali implicazioni connesse ad una efficace attuazione degli elementi del framework, nonché i principali benefici attesi:

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Effective implementation of the elements of the framework
 

Il supporto di Protiviti

Protiviti, grazie alle esperienze maturate, può supportare i destinatari delle previsioni in ambito Product Oversight Governance nell’analisi del proprio framework interno, al fine di individuare gli eventuali interventi di adeguamento rispetto ai requisiti normativi e alle best practice.

 

[1] L'aggiornamento delle Guidelines è contenuto integralmente nell'Allegato V "Guidelines" presente all'interno del "Final report - Guidelines on MiFID II product governance requirements".

[2] Al riguardo, si evidenzia che per alcuni prodotti più complessi (ad esempio, alcuni derivati OTC o prodotti strutturati) l’adozione del “clustering approach” non è ritenuta appropriata e, pertanto, in tali casi, le imprese dovranno definire il target market per singolo prodotto.

[3] Per la definizione di un cluster di prodotti, i produttori devono considerare diversi fattori chiave, come ad esempio: fattori di rischio, struttura di tariffazione, elementi di opzionalità, leva finanziaria, ammissibilità al bail-in, clausole di subordinazione, osservabilità del sottostante, garanzie di rimborso del capitale o clausole di protezione del capitale, liquidità del prodotto e denominazione valutaria del prodotto (cfr. paragrafo 28 delle Guidelines).

[4] L'ESMA, all'interno del documento "Avvertenza per gli investitori 07/02/2014 - Rischi dell’investimento in prodotti complessi" preveder che un prodotto possa essere considerato complesso se:

  • è un prodotto derivato o include un derivato;
  • racchiude beni o indici sottostanti dal valore non facilmente calcolabile, o i cui prezzi o valori non sono accessibili al pubblico;
  • presenta un investimento a termine fisso, per esempio con penali in caso di ritiro anticipato che non sono illustrate in modo chiaro;
  • utilizza variabili multiple o formule matematiche complesse per determinare il rendimento dell’investimento;
  • comprende garanzie o protezione del capitale condizionali o parziali, o che possono venir meno con il verificarsi di determinati eventi.

[5] Cfr. paragrafo 19 delle Guidelines.

[6] Nell’ambito della definizione del target market, i produttori devono far riferimento alle seguenti categorie: a) “Tipologia di clienti a cui è rivolto il prodotto”; b) “Conoscenze ed esperienze”; c) “Situazione finanziaria con attenzione rivolta alla capacità di sostenere le perdite”; d) “Tolleranza al rischio e compatibilità del profilo di rischio/rendimento del prodotto rispetto al mercato di riferimento”; e) “Esigenze o obiettivi dei clienti” (cfr. paragrafo 19 delle Guidelines).

[7] Nell’ambito delle Guidelines rileva, inoltre, la possibilità di applicare il principio di proporzionalità in funzione del ruolo assunto dall’impresa nel processo di lancio di un nuovo prodotto, indipendentemente dal fatto che si tratti di un prodotto semplice o più complesso.

CONTATTI

Luca Medizza
Luca Medizza è Managing Director presso l’ufficio di Milano, responsabile della Service Line Risk & Sustainability per l’industry Financial Services e del settore Insurance. Ricopre anche il ruolo di Co-Global ESG FSI Leader. Con 30 ...
Francesco Monini
Francesco Monini è Managing Director presso l’ufficio Protiviti di Milano. In Protiviti Italia dal 2005, ha maturato la propria esperienza professionale nell’ambito della progettazione dei sistemi di controllo manageriale e del Risk Control. Prima di ...
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